2007 - Messaggi dal mare.

 

Il mare e l’isola di Capo Passero visti dall’interno della grotta preistorica di Corruggi (Paleolitico).

luigi minio

Che una voce risponda a un’altra voce,

che gettando un grido nella valle si svegli l’eco,

parola dello spazio, …

è legge d’amore. (A. Corsaro)

Amore è trascendenza di sé per immergersi in una realtà esterna alla propria individualità; sia pure in gradi e con modalità diverse secondo la natura dell’oggetto, questa realtà entra a far parte della nostra esistenza al punto che la nostra vita perda il suo senso se essa viene meno.

Quando l’amore si realizza felicemente la comunicazione è spontanea, anche se veicolata da linguaggi diversi.

L’amore tra me e il mare ha dato luogo nel corso degli anni a un segreto dialogo: egli mi parla col suo linguaggio, io tento di decodificare quanto mi sussurra, traducendolo nel mio e lo rilancio a lui affidandolo alla carta, questa fragile creatura che cerco di proteggere col vetro.

Ho fissato anche le immagini per rendere più pregnante il suo messaggio.

Il mare culla tra le sue onde la mia risposta, la porta lontano e la consegna ad ignoti destinatari, sperando che qualcuno voglia ascoltare la voce venuta dal mare.

Le pagine che seguono mettono insieme alcuni di questi messaggi e li ripropongono a quanti condividono quest’amore e vogliono inserirsi nel dialogo.

Luigi Minio

Via Alberto Mario 32 - 95129 CATANIA

Tel 095 21 62 113 / 320 49 46 150

P.s. Estate 2013.

Forse una qualche .forma di nemesi, forse un’amara casualità

o forse una mano misteriosa mi ha strappato a quest’incanto

per riportarmi ai miei luoghi d’origine.

Non mi resta che immergermi nella nuova realtà

con lo stupore e l’entusiasmo di un bimbo per dare un senso diverso alla mia vita ….

Mare infinito

Tante volte mi sono immerso in te

perdendomi ad ammirare estatico la vita,

gli organismi

sbocciati nel tuo grembo.

Mi immergevo in te come un alieno,

stringendo ai denti

il boccaglio del mio respiratore.

Mi immergevo

trascinando con me tante riserve.

Non volevo staccarmi dal mio mondo,

come in un abbozzo di amore

con contratto a termine,

con tante clausole

che svisano il suo senso.

Un abbozzo di amore

che non è l’Amore,

l’immergersi pienamente nell’amato,

l’unirsi a lui

in una realtà più grande.

Mare infinito

come vorrei immergermi in te

fino a sparire

per continuare a vivere in te,

fondermi per sempre nel tuo azzurro

in una realtà più vasta

che dia finalmente un senso alla mia vita.

Mare misterioso

Era notte profonda

quando nel tuo grembo io mi abbandonai.

L’ellisse di luce

della mia piccola lampada

svegliava squarci del tuo mondo.

Strane creature stupite

fissavano il chiarore,

poi si dileguavano nel buio.

Vedevo solo sprazzi di te,

contornati da tenebre

gravide di pericoli in agguato.

Mi invase l’angoscia

sentendomi in balia di un mondo ignoto.

Poi la fioca luce dell’alba

lentamente svelava la tua magnificenza.

I piccoli sprazzi si allargavano

per mostrare i tuoi spazi infiniti.

Pensai ai momenti bui della mia vita,

quando l’orizzonte si restringe,

un dettaglio angosciante,

una preoccupazione futile

ossessivamente domina il pensiero

fino ad invadere l’intera mia esistenza.

Mare misterioso

Tu mi dicesti che la luce del giorno

tornerà sempre a rischiarare,

l’orizzonte tornerà ad essere infinito

ed il dettaglio

tornerà ad essere un dettaglio.

Tu mi insegnasti a non seguire

la minuscola lampada

di un miope egocentrismo,

ma la luce del giorno che rischiara.

Mare fecondo …

Tante notti ho sognato di volare,

staccarmi leggero dalla terra,

librarmi in alto ed aleggiarvi sopra.

Ero felice, ma al risveglio

mi ritrovavo pesante nel mio letto.

Poi imparai a scendere in te

mare fecondo;

il peso del mio corpo si annullava,

volteggiavo

come un uccello fa nell’aria,

penetravo nelle tue grotte misteriose.

Non era il cielo che si perde all’infinito,

eri tu circoscritto da un fondale

bello e rassicurante agli occhi miei.

Icaro volava verso il sole,

ma le ali non ressero al calore

come il mio sguardo

non regge alla sua luce.

La luce illumina, sveglia forme e colori,

ma non la vedo,

vedo solo il riflesso, gli oggetti illuminati.

Il sole feconda le tue acque

e fra di esse germina la vita;

per milioni di anni la cullasti

poi l’offristi alla terra … ed io ci sono,

conservo le tracce del passato,

il suo richiamo.

Tu custodisci la storia della vita,

porti gli archetipi della mia esistenza.

Mare fecondo

Tu mi dicesti: è bello il cielo,

ma per scoprirlo non puoi guardare il sole;

guarda la vita che da lui proviene,

immergiti nel tempo e vivilo con gioia.

Ogni nuovo giorno è un dono della luce,

ogni attimo ha un senso,

sta a te scoprirlo per gustarlo in pieno.

Ritorna alle tue origini ancestrali,

alla storia della vita e alla tua storia.

Conserva il tuo passato e custodiscilo;

fa parte di te, comunque sia,

non rinnegare ciò che ti appartiene,

non intristirti in sterili rimpianti.

Scopri fra le pieghe del passato

l’ispirazione per andare avanti,

la guida per migliorare la tua vita.

Lascia affiorare gli sprazzi della luce

sempre presente in te.

Luce che non ti abbagli ma che illumini

per rischiarare il tuo cammino

e orientare la tua vita

verso un futuro sempre più sereno.

Immergiti pienamente nella luce,

sei intriso di luce,

luce ritornerai.

Mare fedele

Quante notti presso questa fontanella

sostavo ad ascoltare la tua voce:

a volte sussurrava sommessa,

a volte ritmata mi cullava,

a volte rimbombava con fragore.

Io non ti vedevo ma tu c’eri.

Una distesa buia si perdeva lontano,

risaliva in alto e mi avvolgeva

punteggiata di stelle.

Passava il tempo

e un pallido chiarore all’orizzonte

volgeva in tenue azzurro,

Dolce colore d’oriental zaffìro

sfumava nel giallo

e diventava rosa.

Poi un rosso intenso

annunziava il sole

che sorgeva seguendo la sua via.

Fiducioso ogni giorno lo attendevo.

Con stupore di bimbo ammiravo

il variare dei colori,

sempre diversi,

ma sempre un nuovo giorno

tornava a rischiarare il tuo infinito.

Tu sempre ci sei.

Può cambiare il tuo aspetto.

la tua voce,

ma sempre ci sei

Mare fedele

quanto tempo ho trascorso

in vane attese,

quante promesse ho avuto poi deluse,

quanta fiducia ho dato

e quanta delusione ne è seguita.

Tu mi dicesti: solo l’infinito

resta sempre costante e non delude.

 

Mare profondo

Oggi tu mi hai terrorizzato.

Sulla tua superficie increspata

mi sentivo cullato dalle onde,

accarezzato dalla brezza:

Scesi sul tuo fondale

per ammirare la vita che in te brulica.

Passò meno di un’ora e riemersi,

ma si era scatenata una bufera.

Il vento soffiava impetuoso,

onde violente si infrangevano

contro la scogliera.

Mi invase il panico

sentendomi in balia di forze oscure,

mentre le onde mi scagliavano

contro rocce dure e acuminate.

Tentavo di aggrapparmi

a un qualche scoglio,

ma il risucchio mi strappava

e mi spingeva estenuato lontano

Per riposare un poco

scendevo sul fondale dove tu eri tranquillo,

come ad ignorare la tempesta.

Mentre il manometro

paurosamente si abbassava,

riemergevo ed ero nuovamente sballottato.

A riva gente affluiva guardando impaurita.

Poi giovani muscolosi

fecero una catena umana,

con le braccia protese mi afferrarono

e mi trassero a riva.

Esausto sulla battigia

compresi il tuo messaggio.

Mare

Tu mi dicesti

che nella profondità regna la calma.

Se la tua vita si svolge in superficie,

distratta dagli eventi

che caleidoscopicamente cambiano,

vivrai sempre insicuro e tra gli affanni.

Solo dentro di te, nel tuo profondo,

troverai quiete e la serenità sperata.

Mare insidioso

Eri tranquillo

sotto una volta azzurra

ed io, fidandomi di te,

dall’isoletta qui di fronte

a nuoto mi diressi all’altra riva

quando una corrente silenziosa

rendeva vano ogni mio sforzo

e mi spingeva al largo.

Con terrore lottavo

Senza sostare

per non esser trascinato.

Giunsi a terra sfinito

e steso sulla sabbia

pensavo a quel tuo inganno.

A sera il saggio Antonio,

un vecchio pescatore,

mi disse:

Mai sfidare il mare!

Se porta altrove

in parte lo assecondi

seguendo il tuo percorso

in diagonale.

Vai per un po’ dove ti porta il mare

pur tenendo presente il tuo obiettivo.

Presto uscirai dalla corrente

e punterai con più calma alla meta.

Sarà più lungo il tuo percorso

ma più sicuro e meno faticoso.

Mare insidioso

tu mi dicesti che non è un’insidia

ma la natura ha le sue leggi.

A noi spetta assecondarle e non forzarle

senza illusioni

che il suo corso cambi.

Così fra gli uomini

non opporre a un muro un altro muro

ma comprendi le ragioni dell’altro

prova a guardare

la realtà con i suoi occhi

prova ad amare senza contraccambio

prova a far la tua parte

senza aspettare

che sia l’altro a cominciare.

Troverai la pace

e la soluzione giusta che ti appaga.

 

Mare stupendo

Avevo cinquant’anni

e per la prima volta

restai ammaliato

guardando il tuo fondale.

Come in un amore a prima vista

decisi di conoscerti più a fondo

Il tempo passava

con fatica imparavo un po’a nuotare

a scendere in te per esplorarti.

Mi sentivo leggero nel tuo grembo

volteggiavo come volando

fra i tuoi scogli

fra le tue creature colorate e silenziose.

Penetravo nelle tue grotte misteriose

fissavo immagini delle tue bellezze.

Il tempo passa

e sono trascorsi già trent’anni.

Le mie forze si vanno attenuando

l’agilità non è più quella di prima.

I movimenti sono rallentati

gli arti diventano dolenti

l’equilibrio si fa sempre più incerto

il respiro è affannoso

la vista non cogliere ormai i dettagli

l’attenzione vacilla…

Ma io continuo a godere di te.

Ora che il contatto fisico

è divenuto faticoso

ti apprezzo meglio

medito di più sui tuoi messaggi.

Continuo a immergermi in te …

Il vecchio e il mare!