2021 - Alla ricerca di un senso da dare alla vita
Luigi Minio
Alla ricerca di un senso da dare alla vita
Considerazioni di ordine antropologico
Aggiornato al 2 dicembre 2021
Luigi Minio – Presso: Fondazione “Istituto S. Vincenzo de’ P. - P. Marcantonio”
Via Casa di Riposo 6 (Accanto casello 54 della Circum) - 95034 BRONTE
cell. 320 49 46 150 www.luigiminio.it E-mail: minio.luigi@gmail.com
Indice
Premessa
Parte Prima Considerazioni preliminari
1. L’universo si evolve
2. L’emergere del sacro
A. Il sacro, la sacralizzazione e la ritualizzazione
B. Il sacro e l’organizzazione del sacro
C. Il sacro e l’industria del sacro
D. Il sacro e la strumentalizzazione del sacro
3. Il bisogno di rappresentazione del sacro
A. Limiti umani
L’organizzazione percettiva, base del conoscere
La memoria e la fedeltà dei ricordi
Dalla percezione alla formazione delle ideologie
B. Condizionamenti culturali
C. Realtà individuale
Il mio mondo infantile
Il paese e la prima svolta nella vita
Le strade, la scuola e un piccolo orizzonte
L’orizzonte si fa sempre più piccolo
L’interiorità e il processo di sintesi
L’inizio dell’interesse per la psicologia
Riemerge il mio orizzonte
4. Il bisogno di darsi spiegazioni
A. Attribuzioni di causalità
Il pensiero magico
La scienza e la ricerca dei nessi causali
Oltre il limite della logica umana
B. I nessi causali tradotti nei miti
Parte seconda Verso la pienezza dei tempi
1. L’apporto delle grandi civiltà
A. L’eredità della millenaria cultura dell’Egitto
Le divinità e le cosmogonie
Il mondo degli inferi e il destino delle anime
La svolta verso il monoteismo
B. L’influenza iranica nel pensiero occidentale
Le radici induiste
L’Iran, cerniera tra Mesopotamia e Valle dell’Indo
C. Cinque secoli di luce
D. Occidente e Medioriente all’inizio del primo secolo
Lo strapotere dell’impero romano
La cultura ellenica
L’evoluzione verso il misticismo
Principali culti misterici
Dalla propiziazione all’elevazione
Dall’elaborazione umana alla rivelazione divina
Dai benefici presenti alla proiezione nella aeternitas
La ricaduta in una prassi di vita
Verso l’attesa di un salvatore
E. Gli ebrei: saranno “un popolo senza nazione”
2. Il messaggio evangelico
A. L’insegnamento di Gesù
Formulazione tradizionale
Formulazione alternativa
B. “Amatevi come io ho amato voi”
C. preghiera e culto nell’insegnamento di Gesù
Gesù non enfatizza il culto
Preghiera come contatto con l’infinito
La preghiera insegnata da Gesù: il Padre nostro
3. L’individuo e l’ideale di maturità
A. La persona matura e la legge
La legge, le motivazioni e gli orientamenti di vita
La legge nell’immaginario comune
La legge in un mondo che cambia
B. La persona matura e il disagio
C. Gesù e la legge
Gesù si connette col principio fondante della legge
Vede la legge come ideale di vita
D. Sofferenza e amore nell’insegnamento di Gesù
L'invito all'amore, coazione o ideale di vita?
L'amore è fatica o una gioia?
La croce, progetto di vita o necessità contingente?
Parte terza La trasmissione del messaggio
Scienza e fede: integrazione o conflitto?
1. Le prime comunità cristiane
Le influenze esterne nella tradizione cristiana
Le radici ebraiche
L'apporto della cultura ellenistica
2. Le narrazioni scritte
3. La sistematizzazione teologica
A. L'aggancio alla Sacra Scrittura
B. La figliolanza di Dio
C. Il valore espiatorio della morte di Gesù
D. L'eucaristia
4. L'avallo del concilio di Nicea
5. L'evoluzione della tradizione cristiana
Dal Dio dei filosofi al Dio del Magistero
Il Dio dei filosofi
Il Dio della fede
Il Dio dei teologi
Il Dio del Magistero ecclesiastico
Parte quarta Riflessioni conclusive
1. La visione del mondo e la fede
A. Natura non facit saltus
B. Gesù si presenta come Figlio dell'uomo e Messia
C. Il destino dell'uomo
Chi giudica
Su che cosa giudica
Quando giudica
2. Quale senso ha la vita?
A. La varietà delle risposte
B. Il senso della vita nelle fedi religiose
C. Il Regno dei cieli
Nella tradizione ebraica
Nell’insegnamento di Gesù
Nel corso della storia
3. E se si guardasse ancora alle origini?
Premessa
Questo scritto vuol essere una sintesi del lavoro più ampio, in due volumi, dal titolo Quale senso ha la vita?
Sono in esso riportate le pagine più significative e un riepilogo delle altre; qualche parte è integrata con riflessioni emerse in itinere.
La fretta che caratterizza la vita attuale c’impone spesso di giungere rapidamente alle conclusioni, per poi passare ad altro, seguendo nuovi stimoli.
È questo il motivo per cui, su suggerimento di autorevoli amici, ho voluto sintetizzare al massimo il mio pensiero sul senso della vita. Se qualche volenteroso ne fosse interessato, potrebbe sempre ricorrere al lavoro più esteso al quale rimando; trattandosi, come questa, di stampa provvisoria, non è ancora nel circuito librario ed è reperibile al mio indirizzo.
Si tratta di riflessioni che, tirati i remi in barca, andavo facendo nel mio eremo di Portopalo e ora continuo nella mia clausura di Bronte.
Avvicinandomi alla conclusione del mio transito terrestre, ne vorrei fissare alcune sul senso della vita; le ho maturate nel corso della mia esistenza e ora sento il bisogno di condividerle con chi, come me, vuole allargare l’orizzonte, ponendosi il problema delle proprie origini, del proprio destino e del rapporto con l’Essere Supremo.
L’ho fatto nel corso della vita, trasmettendo il mio pensiero, per quanto ho potuto, ai miei numerosi allievi nel corso di oltre quarant’anni d’insegnamento e a quanti hanno partecipato agli incontri tenuti nelle sedi più diverse e nelle varie parti d’Italia, da Marsala a Trento.
Le idee che ora espongo hanno anche contribuito a rendere più sereni molti dei circa diecimila pazienti, che si sono susseguiti nel mio studio, in oltre mezzo secolo d’attività professionale.
Pochi di loro attribuiranno a me la paternità di tanti concetti trasmessi, ma questo ha poca importanza; d’altronde, anch’io stento a ricordare da chi ho recepito tante idee, fra chi mi ha preceduto e fra i compagni di cammino.
Ciò che veramente conta è il tentativo di portare un qualche contributo, sia pure minuscolo, per rendere migliori e più sereni i nostri simili; essi, a loro volta, potranno trasmettere quanto ricevuto e il nostro sforzo, come la nostra vita, avrà acquistato un senso nella costruzione di un mondo più sereno.
Proprio questo è stato il mio assillo di sempre e forse con questi libri ho voluto esorcizzare un pensiero che mi martella ossessivamente, sintetizzato nel mesto rimpianto del Petrarca:
Padre del ciel, dopo i perduti giorni,
dopo le notti vaneggiando spese,
…
Ogni anziano che muore è una biblioteca che brucia, è stato detto.
Prima che questa biblioteca si dissolva e le sue ceneri siano disperse dal vento, voglio lasciare una traccia più ordinata e affidarla ai pochi amici, con la speranza di proporre un qualche spunto di riflessione e nello stesso tempo di prolungare in loro, per qualche anno ancora, il mio ricordo.
* * *
In questa esposizione vorrei, brevemente, toccare quattro aspetti:
- Alcune considerazioni preliminari sull’origine dell’intuizione del sacro e sui limiti nel tentativo di rappresentarsi ciò che non cade sotto l’esperienza diretta e va oltre la capacità di comprensione della mente umana.
Si tratta di premesse utili per rendere comprensibile quello che seguirà.
- Le conquiste delle grandi civiltà, messe a confronto col messaggio evangelico e col processo evolutivo del singolo individuo:
- Le grandi civiltà hanno intuito ed elaborato valori divenuti perenni e che costituiscono il patrimonio dell’umanità.
- Il messaggio evangelico dà corpo alle aspirazioni dell’umanità stessa sintetizzandole nella legge suprema dell’amore: superamento dell’egocentrismo per realizzare pienamente se stessi integrandosi in una realtà più ampia che dia un senso alla propria vita.
- La concordanza col traguardo a cui tende il singolo individuo nella sua normale evoluzione: l’ideale della piena maturità, come superamento dell’egocentrismo infantile, segue la stessa direzione delle conquiste sociali e del messaggio evangelico.
- La tradizione cristiana, elaborata in armonia con i modelli culturali dell’epoca in cui si è strutturata.
- Nelle riflessioni conclusive, si evidenzia l’imbarazzo di tanti credenti di fronte a formulazioni dottrinali del messaggio cristiano cristallizzate nei rispettivi periodi storici nei quali sono state elaborate e che spesso lasciano in ombra l’elemento essenziale perenne.
Inoltre, ci si chiede se sentirsi cristiani significa aderire acriticamente alle tradizioni accumulate in tempi diversi dai nostri o seguire il genuino messaggio profondo e coinvolgente di Cristo.
Ribadisco quanto osservato nell’altro lavoro più ampio: le riflessioni che seguono sono di ordine puramente antropologico; l’aspetto teologico aprirebbe altri ambiti che esulano dal mio campo di competenze specifiche.
Inoltre, sono semplicemente interrogativi che riflettono il mio modo di vedere e di pensare, risultante dalle mie personali esperienze di vita, senza la pretesa che rispondano alle esigenze di tutti.
Volendo chiedermi a quali potenziali lettori intendo rivolgermi, non trovo di meglio che sintetizzare quanto già scritto nel citato precedente lavoro, facendo ora mie le parole di uno studioso più autorevole di me, da cui ho anche attinto e con cui mi son trovato in perfetta sintonia:
Ho scritto questo libro in primo luogo per i miei compagni di fede cristiana, oggi tanto diversi e divisi, ma non solo per loro. Mi rivolgo anche a quelli che non vanno più in chiesa e a quelli che hanno deciso di non potersi più dichiarare cristiani. Ho cercato di scrivere per coloro che sono alla ricerca di una spiritualità rilevante, come per quelli che aderiscono ad altre credenze e pratiche religiose o a coloro che vi hanno rinunciato. Ho cercato di farlo perché sono profondamente convinto che la spiritualità di Gesù abbia un’importanza unica dinanzi al dramma senza precedenti del mondo di oggi. (Albert Nolan, Cristiani si diventa)
Per concludere, ringrazio i pochi amici che hanno voluto leggere il testo e, con le loro osservazioni stimolanti, mi hanno fatto riflettere su tanti aspetti; fra loro i professori Giuseppe Savoca, Emilio Galvagno, Giuseppe Ruggieri e Nino Galvagno, i cari amici Tonino Petronaci e Pippo Vecchio, il compianto Ciccio Ventorino e l'affezionato nipote Renato Minio.